SUPERARE L’ANSIA DI PARLARE IN PUBBLICO
Quando iniziai il mio lavoro di Life Coach, me resi conto che non bastava aiutare i miei clienti a dare loro delle dritte riguardo all’ansia di parlare in pubblico, come può essere quella di tenere qualcosa in mano, la posizione del nostro corpo, il guardare un punto davanti a sé, e tante altre varie cose. Infatti, nonostante riuscissi ad aiutarli con queste varie strategie, sentivo che non bastava, che mancava qualcosa. Scoprii così la tecnica del Fast Reset, che va a depotenziare le emozioni negative in modo che la persona si senta più libera di esprimersi al meglio. In effetti, da quando ho iniziato a usare la sua tecnica i miei incontri si sono ridotti tantissimo di numero, adesso mi bastano uno, massimo due incontri perché inibizione, ansia, paura, vergogna di parlare in pubblico diminuiscano quasi a zero.
Di seguito, porto un esempio di come a volte basta anche solo un incontro per migliorare la capacità di esprimere al meglio le proprie conoscenze, esperienze e di poterle comunicare agli altri.
La coachee incontra chi scrive perché da un anno a questa parte fa parte di un gruppo di lavoro nel quale bisogna spiegare il proprio business in un minuto. Lei ha sempre paura di dimenticare qualcosa ed è stanca di sentirsi inibita ogni volta che deve parlare davanti agli altri.
Le chiedo se c’è stato un momento in particolare in cui si è sentita più in ansia del solito.
Risponde affermativamente: qualche mese prima era andata a fare un workshop di lavoro. Chi guidava il gruppo aveva chiesto di presentarsi raccontando qualcosa di personale e lei si era sentita in panico perché doveva parlare di se stessa. Mi riferisce che fa fatica a confidarsi con persone che ha appena conosciuto.
Si formula insieme la seguente frase: “Il mio shock per la domanda personale fattami davanti a tante persone sconosciute vuole evitarmi di affrontare una realtà per me inaspettata e difficile da gestire”.
Respira e guarda le mani.
Le chiedo come si sente a rispondere a una domanda così personale, e risponde ancora inibita.
Così si formula insieme la seguente frase: “La mia reazione di inibizione davanti a una domanda così personale vuole evitarmi di espormi troppo”.
Continua dicendo che, se in qualche situazione non sa che cosa dire, non sopporta di dire qualcosa di sbagliato.
E così si formula insieme la seguente frase: “La mia convinzione di dover dire le cose perfettamente vuole evitarmi di fare brutte figure e di dire cose sbagliate”.
Respira e guarda le mani, ripete per due volte.
Esce dall’incontro con un’aria più tranquilla e rilassata. Mi chiama dopo qualche giorno e dice che adesso è più tranquilla quando deve parlare in pubblico, sia con persone conosciute e non, e che non sente di dover imparare più a memoria quello che deve dire.