Don’t touch my men! Gelosa io? NO…
Quando mi chiedevano se io ero gelosa, rispondevo, io no… solo un pochino quando serve. Non avevo avuto tante relazioni, ed erano durate poco con persone del quale non ero veramente innamorata, erano stati dei miei esperimenti da giovane ragazza razionale.
La gelosia era per me una parola a dire assai nuova, iniziai a conoscerla quando mi innamorai la prima volta, anche se non mi ero resa conta di esserlo. E fu la ragione per la quale dopo 4 anni di relazione fui lasciata, mi disse che ero peggio di sua madre, che ero controllante, asfissiante. Per me fu un colpo. Io che credevo di essere invece tranquilla e a volte fin troppo accondiscendente, che non rompevo le scatole e che anzi a volte mi sentivo sminuita e trascurata perché sentivo che lui non mi dedicava abbastanza tempo. Ormai per me è una cosa superata, mi fa ridere, e credo di riconoscere gli atteggiamenti che avevo fin dall’inizio.
Una delle prime cose che avevo fatto senza rendermene conto, dopo un mese che stavamo insieme, era stato presentarmi a casa sua, senza neanche avvisarlo. Come scusa glie avevo detto che ero in zona e che ero semplicemente curiosa di sapere dove abitava. In realtà volevo tenerlo d’occhio, volevo tenere la cosa sotto controllo, volevo che sua madre mi conoscesse, e sapesse chi ero.
Adesso che ci penso, in effetti questo mio modo di fare, mi portava a tenere sotto controllo la relazione, e non lasciare che fosse lui a compiere i primi passi nel farmi conoscere alla sua famiglia, ai suoi amici. Era come se io avesse fretta a che tutti sapessero che lui era già impegnato con me, e io ero in un certo modo la sua nuova proprietaria.
Cosi iniziai ad andare a casa sua tutti i weekend, mentre lui tutti i giorni mi chiamava. Una volta, mi ricordo, non avevo sue notizie, erano passati due giorni e lui non mi chiamava. Questo mi fece preoccupare, non capivo cosa stesse succedendo, e nel frattempo ero a casa ammalata con 39° di febbre, ma il mio voler sapere cosa fosse successo mi fece uscire di casa con la febbre, prendere l’autobus per mezz’ora e, quando arrivai a casa sua, mi trovai la sorpresa: anche lui era a casa con la febbre, ma a 37°! Pensai che non valevo niente: mentre stavo peggio di lui, lui era tranquillo a casa sua. Restai calma, molto sorpresa per ciò che stava accadendo. Penso ora che una ragazza normale lo avrebbe lasciato subito, o almeno avrebbe compreso come il suo coinvolgimento non fosse così forte. Io invece restai ancora con lui, non me ne ero resa conto di quanto fossi dipendente.
In altre occasioni, la dinamica fu la stessa, sempre con il risultato che lui continuava la vita che voleva e invece la mia gli girava attorno, io avevo sempre meno amici perché dedicavo tutto il mio tempo a lui, a volte anche a mio discapito. Lui invece i suoi amici continuava a frequentarli: avrei tanto voluto lasciarlo – e credo anche lui – ma tutti e due eravamo entrati in un loop, e nessuno dei due riusciva uscirne.
Finché un giorno scoprii ciò che sospettavo, o che immaginavo prima o poi sarebbe successo. Scoprii appunto che mi aveva mentivo riguardo a una sua uscita di lavoro, ma in realtà andava a trovare la sua nuova ragazza, con la quale usciva da più di 6 mesi. Che colpo! Mi aspettavo sinceramente che mi tradisse, ma non da così tanto tempo. Io nel frattempo avevo capito che c’era qualcosa che non andava in lui, che c’erano dei momenti in cui mi trascurava più del solito e così mi ero lasciata andare, tradendolo anch’io, in quanto mi ero detta che prima o poi anche lui lo avrebbe fatto (e già, il pensiero che si auto avvera!). Certo, i mei tradimenti non erano mai durati così tanto, e poi tornavo sempre da lui.
Dopo tutta questa scoperta, io ovviamente non mi davo pace, volevo delle spiegazioni, e quando le spiegazioni arrivavano, non mi bastavano; stavo così male e provavo molto dolore, perché alla fine anche se volevo lasciarlo, c’era qualcosa che mi tratteneva. Quando infine fu lui a decidersi, io mi sentii arrabbiata e molto confusa, non riuscivo a capire come mai, una relazione che era iniziata bene, alla fine era finita così male.
Impiegai circa 10 anni per dimenticarlo, e fino a 15 per capire che nelle mie relazioni successive si ripetevano gli stessi schemi: ero sempre gelosa, e nella mia scala di valori era sempre il mio uomo a stare per primo, oddio quanto mi sentivo fiera di questo. Ormai avevo associato amore con dolore, possesso, controllo. Ero consapevole di alcuni miei atteggiamenti, ma non riuscivo a cambiare molto, e finiva quasi sempre allo stesso modo.
Per fortuna, grazie alla mia decisione prima di chiedere aiuto, per poi continuare da sola grazie a una tecnica che conobbi e allo studio all’università, oggi so che per me l’amore è prima di tutto amore verso se stessi, tranquillità, condivisione di valori, della gioia di vivere, libertà, comunicazione chiara, rispetto mutuo e passione.
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